Sant'Eurosia e il sentiero delle tradizioni

Passeggiata dal Municipio di Trarego Cheglio Viggiona a Sant’Eurosia

Da Trarego, sull’Alto Lago Maggiore, parte un sentiero percorrendo il quale è possibile rivivere la vita pastorale di un tempo, legata sia al lavoro agricolo, sia alla devozione religiosa. I monti con le baite ormai adibite a villeggiatura ci riportano alla vita degli alpeggi, mentre l’antico oratorio dedicato a Sant’Eurosia ci fa capire quanto forte fosse la devozione dei fedeli.

Dal Municipio di Trarego imbocchiamo la Via Passo Piazza, che ci porta all’uscita del paese, in località Sasèe; in cima alla salita, il panorama sui due nuclei di Trarego e Cheglio e sul lago vale una piccola sosta prima di entrare nel bosco di latifoglie.

Sant'Eurosia

Proseguendo, incrociamo il rio Piumesc in località Pontetto e qui lasciamo la carrozzabile per la mulattiera, che sale a destra di un ex voto dedicato alla Madonna di Re verso gli alpeggi di Fodrasca, Schech e Bernè, sino a raggiungere, piegando sulla destra, la Provinciale, che seguiremo tenendo nuovamente la destra sino allo spiazzo in località Piazza, sede dell’Oratorio di Sant’Eurosia.

L’antico oratorio detto “della Piazza” fu costruito nel 1667 con lo scopo di favorire la devozione dei fedeli che durante i mesi estivi si recavano agli alpeggi, e sicuramente serviva come rifugio dalle intemperie, considerata la sua particolare posizione, a cavallo tra la sponda del Verbano e la Valle Cannobina, a servizio quindi degli alpeggi di Trarego e di Socraggio.

L’edificio attuale fu eretto nel 1805, conservando un antico affresco esistente nell’oratorio precedente, intervento per l’epoca sicuramente non di facile messa in opera, a dimostrazione della grande devozione che gli apligiani già dimostravano per questo luogo.

Durante la guerra del 1915-18, fu usato come deposito di polveri per scopi bellici. L’oratorio è dedicato a Sant’Eurosia, giovane martire spagnola, che veniva e viene tuttora festeggiata il 26 giugno con una sentita benedizione degli alpeggi e del bestiame.

Oltre al 26 giugno, da oltre quarant’anni si è aggiunta la ricorrenza della prima domenica di agosto, quando sempre più numerose sono le persone che vi si ritrovano, chi attirato da un percorso devozionale, chi dal rinomato “Ristorante sotto i Faggi”, chi dal passare una giornata in uno splendido scenario.

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